ESECUZIONE IN USA DI SENTENZE ITALIANE
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Esecuzione in USA sentenze italiane. Quante volte un creditore italiano in possesso di un titolo esecutivo rilasciato da un Tribunale nazionale si trova nella difficoltà di rendere esecutiva in USA una sentenza emessa da un tribunale italiano? Cerchiamo, con questo breve studio di comprendere come può fare un creditore italiano ad effettuare un pignoramento in USA.
Articolo a cura dello Studio Legale Avvocato Bertaggia di Ferrara.
ESECUZIONE IN USA SENTENZE ITALIANE: I PROBLEMI
Il tribunale di uno fra i tanti stati americani potrebbe trovare molte difficoltà, sino all’impossibilità, di mettere in esecuzione una sentenza emessa da un Tribunale italiano per la mancanza, nel suo territorio, di beni in proprietà al debitore utilmente pignorabili.
Il creditore, di conseguenza, dovrà effettuare ricerche in USA per scoprire in quale stato siano allocati beni utilmente pignorabili in capo al debitore.
La principale difficoltà esistente nel mettere in esecuzione una sentenza straniera rispetto agli USA consiste nel fatto che l’automatico riconoscimento ed esecuzione in ciascuno Stato della Confederazione, non trova applicazione in riferimento a sentenze emesse da un tribunale di un Paese straniero, fra cui l’Italia.
La motivazione consiste nella circostanza che, negli Stati Uniti, non vi è nessuna legge federale o trattato internazionale, che disciplini il riconoscimento e l’esecuzione di sentenze straniere nel Paese, soltanto per l’arbitrato, difatti, vi è l’automatico riconoscimento ed esecuzione delle sentenze emesse da un arbitro, anche straniero rispetto agli USA.
a causa di ciò, negli USA, il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze straniere è normata soltanto a livello di ogni singolo stato della confederazione.
ESECUZIONE IN USA SENTENZE ITALIANE: LE POSSIBILI SOLUZIONI
Attesa l’inesistenza di una disciplina federale in merito, esiste però un apposito statuto, datato 1962, chiamato Uniform Foreign Money Judgments Recognition Act (UFMJRA). Trattasi di un piano generale che fornisce ai singoli Stati della Confederazione, i criteri e le modalità da adottare nel verificare l’idoneità delle sentenze emesse da tribunali stranieri ad essere riconuscite all’interno dei singoli stati USA per poter poi trovare ivi una possibilità di esecuzione coattiva.
30 Stati USA, oltre al Distretto di Columbia e alle Isole Vergini statunitensi, hanno provveduto a tale uniformità, attraverso apposite leggi: Alaska, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Idaho, Illinois, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Missouri, Montana, New Jersey, New Mexico, New York, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Texas, Virginia e Washington.
Tale statute, del 1962, è stato successivamente modificato ed innovato nel 2005, integrando la versione originale, nel 2005, tramite l’Uniform Foreign Country Money Judgments Recognition Act (UFCMJRA).
Ma cosa dicono, operativamente, questi statuti, con forza di legge? In che modo i creditri italiani che vogliono rendere esecutiva una sentenza in USa opossono avvantaggiarsene? Vediamolo:
La norma, chiarisce precisamente la differenza tra una sentenza emessa da un tribunale di uno Stato della Confederazione USA e quella derivante da un tribunale di un Paese estero: nonostante le stesse siano comunque definite sentenze straniere, quelle emesse da uno stato confederato ricevono automatico riconoscimento in tutto il territorio nazionale USA a seguito della semplice registrazione presso il tribunale dello Stato in cui si voglia procedere alla sua esecuzione, quelle di nazioni estere rispetto agli USA, abbisognano di un separato procedimento.
In definitiva oggi, a differenza di ciò che accadeva in passato, la parte richiedente il riconoscimento negli USA di una sentenza straniera è obbligata a dimostrare che quest’ultima rientri nell’ambito di applicazione dello statuto, sarà quindi onerata dall’effettuare tale dimostrazione. Specularmente controparte statunitense dovrà dimostrare, in caso di opposizione, che esista di una circostanza giustificante il mancato riconoscimento di una sentenza straniera nella giurisdizione statunitense.
ESECUZIONE IN USA SENTENZE ITALIANE: LA PROCEDURA
Ad oggi esiste quindi una specifica procedura in merito al riconoscimento, in USA, delle sentenze giudiziarie italiane:
- avvio di un apposito procedimento-
- presentazione di domanda riconvenzionale.
La prescrizione per la presentazione della domanda di riconoscimento di una sentenza straniera negli Stati Uniti avviene sia qualora la sentenza straniera sia già prescritta, secondo le normative vigenti nel Paese in cui è stata emessa; in questo caso ovviamente non potrà trovare accoglimento neppure negli Stati Uniti, ovvero nel termine massimo di 15 anni dalla data in cui tale sentenza è divenuta esecutiva.
Importante: tali norme trovano applicazione alle sole decisioni provenienti da tribunali di Paesi stranieri, (fra cui ovviamente l’Italia) che condannino una persona fisica o giuridica al pagamento di una somma di denaro: non sono comprese, però, le sentenze che dispongono il pagamento di tasse e/o di sanzioni amministrative di altra natura, e le sentenze, in materia di diritto di famiglia, per alimenti o assegni di mantenimento, sottoposte a diversa normativa. Tali norme concernono quindi solo i recuperi crediti esteri commerciali.
Chiaramente, analogamente a quanto accade in Italia, la sentenza per poter essere resa esecutiva in USA, deve essere definitiva, non più appellabile e munita della formula esecutiva, secondo quanto disposto dalle norme processuali esistenti nella giurisdizione dello Stato da cui deriva la sentenza stessa.
ESECUZIONE IN USA SENTENZE ITALIANE: LE PRECLUSIONI
Esistono tuttavia, in USA alcune situazioni la cui sussistenza fa sì che una sentenza straniera possa essere giudicata non riconoscibile in territorio statunitense:
- la sentenza è stata emessa in un Paese, i cui tribunali non garantiscano un procedimento imparziale o non adottino procedure che soddisfino i requisiti del giusto ed equo processo.
- Qualora il tribunale, chiamato a pronunciarsi sul caso di specie, risulti incompetente in quanto sprovvisto di giurisdizione per materia.
- Qualora il tribunale straniero risulti incompetente a pronunciarsi sul caso di specie poichè sprovvisto di giurisdizione nei confronti del convenuto.
Vi è da notare però che vi sono alcune eccezioni sul punto:
- se il convenuto ha ricevuto personalmente notifica dell’atto di citazione nel Paese straniero, in cui si è svolto il processo
- se il convenuto è comparso personalmente in giudizio e la sua comparizione non è dovuta al solo scopo di contestare la competenza del giudice nei suoi confronti, o di proteggere i
- propri beni personali dal rischio di pignoramento
- se il convenuto, prima dell’inizio del procedimento, ha manifestato la propria volontà a sottoporre quella determinata controversia alla giurisdizione di quel determinato tribunale nel Paese straniero
- se il convenuto era domiciliato nel Paese straniero al momento in cui il procedimento è stato avviato, oppure ivi si trovava la sede principale della sua attività lavorativa
- se il convenuto era titolare di un ufficio nel Paese straniero e la controversia era strettamente correlata all’attività lavorativa svolta in quell’ufficio
- se il convenuto era titolare di un veicolo o di un aeromobile registrato nel Paese straniero e la controversia era strettamente correlata all’utilizzo di tale mezzo.
Esistono poi ulteriori preclusioni in punto al riconoscimente dell’esecutività di una sentenza italiana in USA, vediamole:
- se il convenuto non ha ricevuto notifica dell’atto di citazione con sufficiente anticipo per poter adeguatamente preparare la propria difesa in giudizio
- se la sentenza straniera sia stata ottenuta con frode, che ha fatto si che il convenuto non abbia potuto sostenere le proprie ragioni in giudizio
- se l’oggetto della controversia alla base della sentenza emessa dal tribunale straniero sia contrario ai principi di ordine pubblico vigenti nello Stato americano chiamato a pronunciarsi sul riconoscimento
- se la sentenza straniera sia contrastante con altra pronuncia emessa nel Paese o in altro Stato
- se il procedimento tenutosi nel Paese straniero sia in contraddizione con un precedente accordo intervenuto tra le parti, prima che la sentenza venisse pronunciata innanzi a tale giurisdizione
ESECUZIONE IN USA SENTENZE: LE CONCLUSIONI
Pare essere necessario, per ottenere anche una sentenza americana, in caso di intrattenimento di rapporti commerciali con aziende o privati statunitense, prevedere una clausola contrattuale, che preveda la devoluzione di eventuali controversie, legate all’adempimento delle rispettive obbligazioni contrattuali, a un giudice o a un tribunale italiano. Importante è però rammentare che ciò espleta la sua validità soltanto qualora la notifica dell’atto di citazione al convenuto in USA avvenga nel rispetto del principio delle garanzie processuali, per adempiere a tale assunto è necessario che al convnuto venga:
- regolarmente e nei termini notificato l’atto di citazione in giudizio
- data la possibilità di prendere parte al procedimento e di tutelarsi in giudizio con l’ausilio di un avvocato, tramite l’escussione di testimoni e la presentazione di prove
- assicurato il diritto di essere giudicato da un organo imparziale.
Ricordiamo l’importanza della contrattualistica preventiva volta ad effettuare, nel caso di insolvenza del debitore, un’adeguata procedura di recupero dei crediti esteri.
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Articolo aggiornato al 05 Luglio 2022