Italiani detenuti all’estero

ITALIANI DETENUTI ALL’ESTERO

INFO LINE DIFESA PENALE INTERNAZIONALE PER ITALIANI DETENUTI ALL’ESTERO: +390532240071

Italiani detenuti all’estero. Gli italiani detenuti all’estero sono molti di più di quello che comunemente si pensi: incastrati tra processi privi di reale civiltà giuridica, abusi di potere e, soprattutto, maltrattamenti carcerari, sono 2058 i detenuti italiani all’estero, divisi in 63 paesi. La maggior parte di questi (circa il 74%) si trova in carceri europee, mentre i restanti sono reclusi in penitenziari extra continentali: per questi ultimi, condizioni carcerarie disastrose, vessazioni quotidiane, torture, esecuzioni sommarie, percosse continue caratterizzano il sistema carcerario della maggior parte dei paesi extraeuropei. Le ultime statistiche ufficiali disponibili (aggiornate al 2022)

È importante sottolineare che le cifre sono in continuo mutamento e che la situazione dei detenuti italiani all’estero è complessa e delicata.

Articolo a cura dell’Avvocato Bertaggia di Ferrara→

Quando si va in vacanza in India od in Vietnam, in Brasile od in Perù→, ma anche molto più semplicemente in Slovenia→, in Croazia→, in Austria→ od in Spagna, oppure nella Repubblica Dominicana→, raramente si pensa che comportamenti che da noi sono reputati “innocenti“, il fumare lo “spinello“, fare il “gay“, fare “a botte“, compiere il “furtarello” al supermercato, molestare le donne; e tanti altri episodi di microcriminalità che in Italia vengono reputati quasi insignificanti, all’estero, in molti stati, vengono invece puniti con pene severissime, con anni e anni di carcere dopo processi senza garanzie e con intere vite rovinate, sia economicamente che psicologicamente. questa purtroppo è la realtà per molti italiani in prigione all’estero.

Se vuoi consulenza ed assistenza penale internazionale in materia di detenuti italiani all’estero, +393483610420, attivo h 24, oppure scrivici, per avere informazioni ed assistenza per italiani arrestati all’estero→.

Nazione Numero di detenuti
Afghanistan 1
Albania 11
Algeria 4
Andorra 1
Angola 1
Arabia Saudita 5
Argentina 4
Australia 3
Austria 21
Azerbaigian 1
Bahamas 1
Belgio 62
Bielorussia 1
Bosnia Erzegovina 3
Brasile 10
Bulgaria 28
Burkina Faso 1
Cambogia 2
Canada 5
Cile 2
Cina 9
Colombia 6
Corea del Sud 1
Costa d’Avorio 1
Croazia 17
Cuba 2
Danimarca 5
Ecuador 2
Egitto 9
Emirati Arabi Uniti 7
Estonia 5
Etiopia 1
Filippine 5
Finlandia 4
Francia 279
Georgia 1
Germania 1079
Ghana 2
Giappone 8
Grecia 40
Guatemala 1
Guinea 1
India 17
Indonesia 3
Iran 2
Irlanda 10
Islanda 1
Israele 3
Lettonia 4
Libano 3
Lituania 7
Lussemburgo 8
Macedonia del Nord 2
Malta 10
Marocco 10
Messico 12
Moldavia 2
Monaco 1
Montenegro 2
Mozambico 1
Nigeria 3
Norvegia 4
Olanda 51
Panama 2
Paraguay 2
Perù 5
Polonia 41
Portogallo 32
Regno Unito 106
Repubblica Ceca 17
Repubblica Dominicana 5
Romania 53
Russia 12
Senegal 1
Serbia 11
Slovacchia 17
Slovenia 10
Spagna 153
Sri Lanka 1
Stati Uniti 62
Sudafrica 4
Svezia 11
Svizzera 42
Thailandia 7
Tunisia 7
Turchia 16
Ucraina 5
Ungheria 17
Uruguay 1
Venezuela 3
Vietnam 3

SITUAZIONE CARCERARIA ESTERA DEI DETENUTI ITALIANI

Molti paesi extraeuropei sono ancora particolarmente arretrati sul piano della tutela dei detenuti: persistono torture ed altri tipi di maltrattamenti, esecuzioni extragiudiziali, morti in custodia delle forze dell’ordine e detenzioni arbitrarie. Purtroppo la civiltà giuridica come la si intende normalmente in Italia non è prerogativa esistente in molti stati del mondo. Sostanzialmente la troviamo quasi solo in Europa, e non ovunque.
Queste condizioni disastrose si trovano in più della metà degli stati esteri in cui si trovano incarcerati gli italiani.

Le situazioni peggiori e più pericolose che i detenuti italiani all’estero devono affrontare si trovano in Sud America, Medio Oriente, Asia e Africa. In Sud America sono incarcerati 494 italiani, la maggior parte dei quali in Brasile, Venezuela e Perù, tutte nazioni ad altissimo tasso delinquenziale e con condizioni carcerarie al limite dell’umano.

Il traffico e lo spaccio internazionale di droga sono la principale causa degli arresti e dei relativi processi degli italiani arrestati all’estero: un terzo degli italiani viene arrestato in Sud America, poco più della metà in Europa. Sorprendentemente, guardando le statistiche si evidenzia che anche il tasso di reclusi per omicidio è alto: 28,6% nelle Americhe, il 59,2% in Europa.

Gli stati dove vengono arrestati degli italiani dove ci sono degli italiani incarcerati all’estero, e che hanno prigioni e posti di polizia più pericolosi, dove si rischia la vita, si trovano in Venezuela, dove 591 persone sono morte nel 2012 proprio a causa di violenze, torture o scontri in carcere, in Brasile, dove le Nazioni Unite evidenziano un eccessivo uso della forza da parte delle autorità, e, infine, (contrariamente a quello che comunemente si pensa) negli Stati Uniti. Amnesty International, ha denunciato l’abuso dei taser da parte della polizia, che nel 2012 ha cagionato la morte di 42 persone. Si stima che dal 2001 la pistola a scariche elettriche abbia ucciso 540 persone.

Anche, ad ogni buon conto, nella nostra cara e vecchia Europa, dove si concentra la stragrande maggioranza degli italiani detenuti all’estero, si rilevano condizioni di detenzione molto severe nelle carceri del Portogallo, dove viene denunziato l’abuso del Taser.

Per restare in Europa, problemi di sovraffollamento, maltrattamenti e pessima gestione dei detenuti, sono comuni a diversi Stati, tra cui Belgio, Irlanda, Grecia, Romania e Spagna. In Europa almeno si può contare su un processo bene o male equo e con garanzie di legge, (anche se con garanzie diverse a seconda degli stati), inoltre in Europa, per i cittadini italiani, vale la legge n. 69 del 2005, in materia di Mandato d’Arresto Europeo, ma se usciamo dall’Europa la situazione precipita.

In Asia ed in Africa (posti lontanissimi dalla civiltà giuridica, pur non perfetta, europea) gli arresti arbitrari, le percosse ed i maltrattamenti dei detenuti, nonchè i processi sommari, spesso in assenza di avvocati effettivi e di prove, sono piuttosto frequenti. Libia, Marocco, Sudan, Uganda, Kazakistan, Thailandia e Sri Lanka sono fra le nazioni in cui si evidenziano notevoli problematiche in tal senso.

DIFESA PENALE DELL’ITALIANO ARRESTATO ALL’ESTERO

Purtroppo la difesa penale di un italiano all’estero è, spesso, una questione economica: lo stato italiano è praticamente assente: non mette (se non in casi rarissimi e praticamente impossibili a verificarsi) a disposizione soldi per pagare la difesa degli italiani imprigionati all’estero, né mette a disposizione strutture atte comunque ad alleviare le sofferenze carcerarie degli italiani in prigione all’estero.

Importante è quindi rivolgersi, tempestivamente, appena si è stati arrestati, ad un avvocato italiano esperto di diritto penale internazionale→ e con conoscenze fidelizzate fra i migliori avvocati del paese straniero in cui è avvenuto l’arresto dell’italiano all’estero. La rapidità dell’intervento può fare la differenza fra il restare a lungo in carcere all’estero e l’uscirne con rapidità. Ambasciate e consolati fanno quello che possono, e non possono nulla.

Ovviamente non è colpa né demerito dei funzionari, è lo stato italiano che funziona così. Si limitano ad effettuare visite nelle carceri per verificare se le condizioni detentive sono idonee. “Gli standard sono quelli del Paese ospitante, non quelli italiani. Noi ci limitiamo a verificare che non vengano discriminati rispetto ai detenuti del posto“, spiegano, all’Ufficio italiani all’estero del ministero degli Esteri.

Il problema principale per un italiano arrestato all’estero che non si rivolga subito ad un avvocato italiano esperto di diritto penale internazionale è quello che lo vede entrare in un tunnel di frustrazione, di maltrattamenti e di tracollo economico, se non adeguatamente assistito. In molti Paesi (specie del c.d. “terzo mondo“) un italiano in carcere all’estero viene visto come una fonte di notevoli guadagni dagli avvocati del luogo, un vero e proprio portafoglio dotato di gambe, in molti casi viene fatto di tutto per prolungare il più possibile la detenzione dell’italiano all’estero, al fine di massimizzare i profitti dei rispettivi difensori locali d’ufficio.

La presenza di un difensore italiano esperto di diritto penale internazionale che conosca, coordini, controlli, valuti e monitori il comportamento dell’avvocato locale è di fondamentale importanza per un detenuto italiano all’estero.

Diversamente si cade nella trappola del consiglio dell’amico detenuto (e prezzolato per passare il nome di un determinato difensore) di quello che conosce il giudice, dell’altro che chiede i soldi garantendo l’assoluzione ed ogni altro modo per estorcere danari al detenuto italiano all’estero ed ai suoi familiari. Leggi qui→ cosa fare se sei stato arrestato all’estero.

Un italiano arrestato all’estero deve rivolgersi immediatamente ad un avvocato italiano esperto di diritto penale internazionale→.

ITALIANI DETENUTI ALL’ESTERO: NOVITÀ GIURISPRUDENZIALI E STRATEGIE OPERATIVE PER LA DIFESA

Negli ultimi anni, l’evoluzione giurisprudenziale e le nuove strategie operative hanno influenzato profondamente la gestione della difesa penale internazionale per gli italiani detenuti all’estero. Le modifiche legislative, le pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e le nuove politiche di cooperazione giudiziaria hanno ridefinito il quadro normativo, offrendo strumenti più efficaci per garantire una tutela adeguata ai cittadini italiani incarcerati in paesi stranieri.

Le ultime novità legislative sulla difesa dei detenuti italiani all’estero

Le recenti modifiche normative, in particolare a livello europeo, hanno migliorato il sistema di assistenza giuridica per i cittadini detenuti all’estero. Il Regolamento (UE) 2019/816 ha rafforzato la cooperazione tra gli Stati membri, consentendo un più rapido accesso alle informazioni sui procedimenti giudiziari in corso. Inoltre, la Direttiva 2016/1919 sull’assistenza legale gratuita garantisce a tutti i cittadini europei il diritto a un avvocato sin dal primo interrogatorio, un elemento cruciale per evitare abusi e violazioni procedurali.

A livello italiano, il Decreto Sicurezza 2023 ha introdotto nuovi meccanismi di intervento per i connazionali detenuti in paesi terzi, prevedendo un supporto più incisivo da parte delle ambasciate italiane, con l’obbligo di segnalazione immediata alle autorità competenti in caso di violazioni dei diritti fondamentali.

Giurisprudenza recente e tutela dei diritti dei detenuti italiani

Negli ultimi anni, diverse sentenze hanno consolidato il diritto dei detenuti italiani all’estero a ricevere un processo equo. La sentenza Torreggiani c. Italia della CEDU ha stabilito principi fondamentali in materia di condizioni carcerarie, influenzando le richieste di trasferimento in Italia per motivi umanitari.

Inoltre, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente confermato che, in caso di carcerazione in paesi extra UE con condizioni disumane, l’Italia può opporsi all’estradizione e attivare procedure diplomatiche per il rimpatrio del detenuto.

Nuove strategie operative per la difesa degli italiani incarcerati all’estero

Le nuove strategie di intervento per la tutela degli italiani arrestati all’estero si basano su tre pilastri fondamentali:

Monitoraggio e coordinamento immediato: grazie al nostro network di avvocati internazionali, oggi è possibile intervenire entro 24-48 ore dall’arresto per garantire una difesa adeguata sin dal primo interrogatorio, evitando che il detenuto venga sottoposto a pressioni indebite o confessioni forzate.

Richiesta di trasferimento per scontare la pena in Italia: in base alla Convenzione di Strasburgo del 1983, è possibile attivare la procedura di trasferimento in Italia→ per i detenuti italiani all’estero, in modo da garantire condizioni carcerarie conformi agli standard europei e un più agevole accesso ai legali di fiducia.

Azioni legali contro le violazioni dei diritti umani: nei casi in cui il detenuto italiano venga sottoposto a maltrattamenti o processi iniqui, lo Studio Legale Internazionale Bertaggia avvia immediatamente procedure presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il Comitato per la Prevenzione della Tortura (CPT) e altre organizzazioni internazionali, affinché le autorità locali vengano messe sotto pressione per garantire il rispetto delle normative sui diritti umani.

Cosa fare in caso di arresto all’estero: consigli pratici

Per un cittadino italiano arrestato all’estero, è fondamentale non firmare documenti senza la presenza di un avvocato di fiducia, non rilasciare dichiarazioni e contattare immediatamente il numero di emergenza +393483610420, attivo H24 per fornire assistenza immediata.

Lo Studio Legale Internazionale Bertaggia opera con avvocati di fiducia in oltre 15 paesi e può intervenire tempestivamente per garantire un’adeguata assistenza legale.

Per ulteriori informazioni e consulenze, contattaci subito oppure visita il nostro canale YouTube→ per approfondimenti sulla difesa legale degli italiani detenuti all’estero.

ITALIANI ARRESTATI ALL’ESTERO: COSA POSSIAMO FARE PER VOI

Lo Studio Legale Internazionale Bertaggia può esserti d’aiuto se sei stato arrestato all’estero: se sei un cittadino italiano e sei stato arrestato all’estero chiama subito il numero di urgenza penale internazionale attivo h 24: se hai bisogno di parlare in italiano +393483610420, if you have been arrested abroad and looking for a lawyer to a criminal defense international, just call WhatsApp:+393534501530 o se non riesci a telefonare (in molti stati non lo consentono) dì all’ambasciata italiana che si metta subito in contatto con noi; a seconda della nazione in cui sei stato arrestato, in poche ore o, al massimo entro 3 giorni dall’arresto (un conto è essere arrestati in una capitale, un altro in un microscopico paese della provincia), saremo in grado di farti ottenere un colloquio con uno dei nostri avvocati fiduciari ed organizzare la tua difesa penale internazionale all’estero.

Il nostro Studio Legale Internazionale è presente direttamente, con avvocato partner locale, per organizzare la difesa penale degli italiani arrestati all’estero nelle seguenti giurisdizioni dove forniamo il servizio di avvocato che parla italiano in: Argentina, Austria, Belize, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hong Kong, Perù, Repubblica Dominicana, Thailandia, Malta, Croazia, Slovenia, Spagna, Iran, Grecia. In queste nazioni siamo in grado di intervenire immediatamente entro 24 ore dal mandato d’incarico, nelle altre giurisdizioni possono occorrere fino a 48 ore. Siamo in grado di risolvere con efficienza e rapidità il tuo problema di arresto in uno stato estero.

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Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo ITALIANI DETENUTI ALL’ESTERO, in www.avvocatobertaggia.org

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Articolo aggiornato al 16 Febbraio 20025

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